Intanto la domanda che sorge spontanea è: Cosa vedere in un viaggio a Firenze?

Intanto, nel Medioevo è stata un importantissimo centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell’età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, col governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni d’Italia. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d’Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento e il passaggio del testimone a Roma

È universalmente riconosciuta come una delle capitali mondiali dell’arte e dell’architettura, nonché visitatissima destinazione turistica internazionale, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei[10][11]. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di alcuni suoi cittadini illustri, veri geni del passato, quali DantePetrarca e Boccaccio in campo letterario; GiottoBrunelleschiDonatelloBotticelliLeonardo da Vinci e Michelangelo nelle arti figurative; Lorenzo de’ Medici e Machiavelli nelle scienze politiche; Amerigo Vespucci e Galileo Galilei nelle scienze geografiche, astronomiche e fisiche.Firenze è conosciuta come la culla del Rinascimento, termine coniato dal trattatista toscano Giorgio Vasari: un periodo di grande fermento innovativo che, recuperando i modelli dell’età antica promossi dagli studi umanistici, portò a un superamento di alcuni schemi sviluppati nel medioevo, ponendo l’uomo come individuo al centro dell’universo filosofico e promuovendo una produzione artistica all’insegna della chiarezza compositiva e spaziale, di misurata eleganza e sobrietà, che ebbe un’enorme influenza nello sviluppo dell’arte europea. Tra i principali traguardi di questo rinnovamento si possono elencare la “scoperta” del metodo della prospettiva operato da Filippo Brunelleschi verso il 1416; la nascita dello stiacciato donatelliano e della pittura senza fronzoli di Masaccio nella Cappella Brancacci; la nascita della pittura di luce e i primi accenni di prospettiva aerea; la trasmissione del sapere nelle botteghe tramite lo studio basilare del disegno; la presenza contemporanea di tre geni assoluti all’inizio del XVI secolo: Leonardo da VinciMichelangelo Buonarroti e Raffaello. Grazie alla geniale politica di Lorenzo de’ Medici, gli artisti divennero ambasciatori della supposta supremazia culturale della città, irradiando il nuovo stile nelle maggiori corti italiane e poi europee.